I luoghi

Il progetto “Da Campolo - l'arte fa Scola" disegna un ampio arco attraverso l’Appennino bolognese toccando le sedi degli interventi di rigenerazione e attivazione, dall’abitato di Campolo a Casa Morandi, passando per il compendio del Palagio e la Rocchetta Mattei. Ma non solo. La mappa di questo territorio comprende anche diversi altri luoghi di rilevanza storica, culturale e ambientale, tutelati sia a livello nazionale che regionale.

Borgo di Campolo

L’identità del “borgo degli scalpellini” è legata alla lavorazione della pietra arenaria: Campolo si trova vicino alle storiche cave, a 600 metri di altitudine sul versante ovest del massiccio del Montovolo. L’abitato comprende alcuni edifici del XV secolo, mentre la Chiesa di San Lorenzo di Vimignano, bene culturale tutelato, si trova a pochi chilometri dal centro.
Gran parte del progetto riguarda la rigenerazione urbana di Campolo: il borgo, oggi quasi spopolato, conserva gli spazi pubblici e privati necessari a una nuova generazione di abitanti. Il recupero degli immobili in pietra, realizzato secondo un rigoroso protocollo di restauro e riqualificazione, farà da catalizzatore per la Scuola di Alta Formazione Edile e del Restauro: una delle azioni di riattivazione sociale ed economica del territorio.

Rocchetta Mattei

Lo sguardo di chi percorre la valle del Limentra orientale è attratto da un curioso castello: guglie dorate, finestre moresche, torri medievali e vetrate liberty, in un favoloso mosaico di stili e simboli. La Rocchetta Mattei è un raro esempio di architettura eclettica del XIX secolo e uno dei beni culturali tutelati nel territorio del progetto. L’edificio fu costruito a partire dal 1850 dal conte Cesare Mattei, l’eccentrico erudito bolognese che inventò la “elettromeopatia”, un’alternativa esoterica alla medicina ufficiale. Restituita al pubblico dalla Fondazione Carisbo dopo un lungo abbandono, la Rocchetta Mattei è gestita dal Comune di Grizzana Morandi con il patrocinio dell’Unione dell’Appennino bolognese e della Città metropolitana di Bologna, e ospita anche la collezione di antichi strumenti musicali meccanici Marino Marini. Il progetto prevede di completare il recupero del complesso monumentale, in sinergia con la nuova Scuola di Alta Formazione Edile e del Restauro, destinando i nuovi spazi alla Casa delle Arti e agli studi multimediali.

La Scola

Questo borgo è una macchina del tempo costruita in pietra: La Scola è sostanzialmente identica a come appariva nel medio evo. La casa-torre e la “Ca’ d’Orè” sono beni culturali tutelati, costruiti a partire dal XV secolo. Ma le origini di La Scola risalgono a un’epoca precedente.
Il nome del borgo viene dall’antico germanico skulk, “postazione di vedetta”, che indicava la fortificazione costruita nel VI secolo dai Longobardi per fronteggiare l’avamposto dei Bizantini di Ravenna sull’altro lato del torrente Limentra, dove nell’800 fu eretta la Rocchetta Mattei. Oggi La Scola è una meta popolare tra i visitatori dell’Appennino bolognese, accolti da un cipresso di oltre 700 anni censito tra gli alberi monumentali dell’Emilia-Romagna.
Il progetto pilota comprende la riqualificazione della strada tra il borgo La Scola e Campolo, l’installazione di un nuovo impianto d’illuminazione e la creazione di un piccolo parcheggio, nel rispetto del contesto storico e naturalistico.

Compendio del Palagio

Vicino alla Rocchetta Mattei si trova un gruppo di edifici di origine storica, difficili da datare con certezza. Il Palagio comprende una ex stalla, una residenza rurale e una torre. All’epoca in cui il conte Mattei costruiva la sua eclettica dimora, il proprietario delle strutture si rifiutò di vendergli l’area. Successivamente il Palagio è stato rimaneggiato più volte: pur perdendo la sua originaria riconoscibilità, questa suggestiva raccolta di elementi architettonici e tecniche costruttive ha guadagnato un indubbio fascino scenografico.
Nel progetto “Da Campolo l’arte fa Scola”, il Compendio del Palagio è la sede principale della Casa delle Arti: gli spazi restaurati ospiteranno attività didattiche e performance, laboratori e sale prova, oltre a residenze artistiche ed eventi. Qui troveranno posto anche la sede operativa della Scuola di Alta Formazione Edile e del Restauro e la sede della Cooperativa di Restauro.

Casa Museo Giorgio Morandi

Pittore e incisore, Giorgio Morandi è uno dei protagonisti dell’arte italiana del ‘900. Nato a Bologna nel 1890, sin dal 1913 l’artista trascorse a Grizzana lunghi periodi di villeggiatura. Costruita alla fine degli anni ’50, la casa di vacanze di Morandi sorge sul punto da cui l’artista amava dipingere il paesaggio e gli edifici circostanti, come i Fienili del Campiaro.
Donata al Comune di Grizzana Morandi dall’erede del pittore, la sorella Maria Teresa, la casa conserva gli ambienti originali dell’epoca, tra cui la biblioteca e lo studio dell’artista. Oggi la Casa Museo Giorgio Morandi fa parte del patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna. Il progetto “Da Campolo l’arte fa Scola” comprende interventi di manutenzione straordinaria, per mettere in sicurezza l’edificio e riportarne le facciate e le finiture esterne al loro aspetto originario.

Fienili del Campiaro

A nord dell’abitato di Grizzana, il complesso di case, fienili e stalle in pietra chiamato “il Campiaro” era uno dei soggetti preferiti del pittore Giorgio Morandi. Acquisiti dal Comune di Grizzana Morandi e restaurati, questi ex edifici rurali oggi sono tutelati dalla Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici. I Fienili del Campiaro comprendono una sala convegni e ampi spazi espositivi dedicati agli artisti che furono allievi di Morandi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, oltre a ospitare i laboratori di incisione e calcografia dell’Associazione Liberi Incisori.
Il progetto “Da Campolo l’arte fa Scola” prevede di avviare le attività della Scuola delle Arti nel polo costituito dai Fienili e dalla Casa Museo Giorgio Morandi, per poi trasferirle negli spazi rinnovati del Compendio del Palagio.

Chiesa di Alvar Aalto a Riola

L’unico progetto realizzato in Italia dal grande architetto finlandese Alvar Aalto è un luogo di culto e si trova a Riola. Chiaro esempio dello stile del maestro del movimento moderno, la chiesa di Santa Maria Assunta fu fortemente voluta dal cardinale Lercaro come simbolo del rinnovamento intrapreso dal Concilio Vaticano II. L’edificio fu progettato a partire dal 1966, inaugurato nel 1978 e completato con il campanile negli anni ’90: un percorso di realizzazione lungo e complesso che coinvolse tutta la comunità locale.  La “chiesa di Alvar Aalto”, tutelata come bene culturale, è uno dei più importanti esempi di architettura contemporanea della città metropolitana di Bologna: uno dei principali luoghi d’attrazione nel territorio del progetto “Da Campolo l’arte fa Scola”.

Montovolo

Con la pietra arenaria estratta dai fianchi di questa montagna, per secoli i “maestri comacini” hanno costruito i borghi e gli edifici storici del territorio. I due beni culturali più significativi del Montovolo sono L’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria e il Santuario della Beata Vergine della Consolazione (detto anche Santuario di Santa Maria di Montovolo). Il primo risale al XIII secolo e conserva un ciclo di affreschi del Quattrocento; il secondo venne ricostruito nel ‘200 sui resti di una chiesa proto-romanica.
Da tempo le cave storiche non sono più attive: il paesaggio è tutelato dal Parco provinciale di Montovolo-Vigese e dalla rete dei siti Natura 2000. Nell’ambito del progetto, però, il materiale di risulta viene utilizzato per l’attività della Scuola di alta formazione edile e del restauro. Un recupero del patrimonio culturale e delle competenze artigianali dell’antica Fabbrica dell’Appennino.

Mobilità sostenibile

La fermata di Riola della linea SFM Bologna-Porretta è molto vicina alla Rocchetta Mattei; proseguendo oltre Campolo, il tragitto del progetto porta alla stazione FS di Grizzana Morandi, lungo la tratta Bologna-Firenze.
Per Riola passa anche la Ciclovia del Sole, parte della dorsale Eurovelo 7 su cui viaggia il crescente cicloturismo europeo: un fenomeno che incrocia i passi di chi percorre la Via della Lana e della Seta e il Cammino Mater Dei. Il progetto “Da Campolo l’arte fa Scola” dedica un capitolo importante alla mobilità green, con l’allestimento di una velostazione e-bike, l’attivazione dei servizi di bike-sharing e di navette, la sistemazione e la valorizzazione del Cammino degli Sterpi e del Sentiero degli Scalpellini. Nella riattivazione economica e sociale del territorio appenninico, le infrastrutture per il trasporto pubblico e l’intermodalità – l’integrazione tra le varie forme di mobilità – giocano un ruolo centrale.